L’origine più antica del termine “Giubileo” risale all’Antico Testamento: sembra derivare dal vocabolo ebraico yobel (trad. corno di montone), il cui suono annunciava a tutti il Giorno dell’Espiazione ed acquisiva più importanza con l’inizio dell’anno giubilare. I brani biblici chiave per questa analisi sono contenuti nei capitoli 25, 8-10 e 27,17-24 del Libro del Levitico, un testo cerimoniale contenente le normative e la ritualità del Tempio di Gerusalemme. Questa festa doveva essere convocata ogni 50 anni, come occasione per ristabilire il corretto rapporto con Dio, tra le persone e la creazione. I temi più importanti per questa ricorrenza erano: il riposo della terra, la remissione dei debiti, la restituzione delle terre alienate e vendute e la liberazione degli schiavi.
Il primo Giubileo della storia fu istituito in epoca medievale da Papa Bonifacio VIII nel 1300, in risposta al fervore popolare che chiedeva l’indulgenza. Una prima volta fu indetto al Laterano a Roma; una seconda volta, in modo più ufficiale, nel giorno della festa della Cattedra di S. Pietro. Dal 22 febbraio 1300 fino all’inizio dell’anno successivo si svolse il primo giubileo cristiano.
Un paio d’anni dopo, nel 1517 Papa Leone X volendo ricostruire la Basilica di S. Pietro a Roma, e non avendo a disposizione i mezzi necessari, concesse una speciale indulgenza a coloro che avessero fatto un’offerta in denaro. In Germania, l’arcivescovo Alberto di Brandeburgo, si fece interprete di questa pratica, che in breve tempo si trasformò in una vera e propria vendita.
Con il passare dei secoli, anche altri Papi diedero inizio all’Anno Santo. Il Giubileo più recente è quello indetto da Papa Francesco con la Bolla di indizione per l’anno 2025. Durante questo periodo i fedeli cattolici potranno ottenere l’indulgenza plenaria nelle forme stabilite dalla Chiesa e, secondo quanto riportato nel documento:
A tutto ciò si scagliò fortemente Martin Lutero, monaco agostiniano, con le sue famose 95 tesi discusse a Wittemberg e con una serie di testi oggetto di discussione. Di fronte alla richiesta di ritrattare, Lutero affermò “Io non presto fede né al papa né ai Concili […]. Io sono legato ai testi scritti che ho citato e la mia coscienza è prigioniera della Parola di Dio. Non posso e non voglio ritrattare nulla, poiché non è né giusto né salutare andare contro la propria coscienza”. I tre principi cardine della Riforma protestante si possono riassumere in “solo Dio”, “sola Scrittura” e “sola Grazia”.
Alla luce di questi avvenimenti, possiamo interrogarci su come poter essere oggi, testimoni credibili del Cristo, accogliere il Perdono e portare il Vangelo a quanti incontriamo lungo il cammino, affinché non sia Natale solo un giorno ma tutta la vita ed insieme possiamo gridare “Gloria a Dio nel più alto dei Cieli e sulla Terra pace agli uomini che Egli ama”.
Sabrina Manuelli