«Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato, e il dominio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace» (Isaia 9,5)

Cari fratelli e care sorelle,
nell’augurarvi un Santo Natale e un felice inizio del 2025 Vi chiedo di rivolgere il Vostro pensiero ai numerosi conflitti in corso nel mondo (il numero maggiore dai tempi della Seconda Guerra Mondiale), ai morti non solo provocati dalle pallottole e dalle artiglierie ma anche e soprattutto dal freddo, dalla fame e dalle epidemie. Noi, al caldo delle nostre case e delle nostre Chiese, non possiamo nemmeno immaginarci cosa stanno soffrendo i bambini di Gaza, della Cisgiordania, dell’Ucraina e di tante altre parti del mondo.
Le organizzazioni internazionali ci dicono che basterebbero circa 20 miliardi di dollari l’anno per debellare la fame radicale e dare a tutti i poveri del mondo delle razioni di cibo basilari. Una goccia dentro i bilanci dei paesi più ricchi del pianeta, compreso il nostro. Una goccia rispetto ai bilanci militari delle maggiori nazioni del pianeta, bilanci che incessantemente vengono promossi e verso i quali vengono richiesti dei consistenti aumenti. In tutto questa perversione dove sono i cristiani? Balbettanti ed esposti a media solo quando devono esporre proposizioni retrograde nei confronti dei corpi delle persone, soprattutto donne.
Gesù nasce non negli scintillanti palazzi del potere e dell’apparenza ma umile e povero in mezzo a persone umili e poveri. Nasce in mezzo agli oppressi per offrire all’umanità la salvezza e la redenzione di fronte ai potenti che lo hanno fatto crocifiggere.
Che il 2025 sia un anno non solo di pace e pazienza ma anche di impazienza per la giustizia dentro e fuori del nostro paese, di impazienza per la verità e di sollecitudine per tutti gli oppressi e i discriminati del mondo. In un mondo che ha rimosso Gesù dal Natale per sostituirlo con figure demoniache strumentalizzate dal capitalismo, riscopriamo un Natale tra i poveri e gli emarginati, riscopriamo i doni dell’amore, della tenerezza e della compassione al posto di regali muti e inutili.
Il Signore benedica Voi e le Vostre famiglie

+Andrea Panerini, Vescovo Primate della Chiesa Protestante Unita

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