Sul Filioque una Dichiarazione comune tra luterani e ortodossi

Una rielaborazione interpretativa del Credo niceno che contribuirà a dissipare delle divisioni secolari

ROMA (NEV) – La Federazione Luterana Mondiale (FLM) e le Chiese ortodosse hanno pubblicato una dichiarazione congiunta sull’aggiunta della clausola del «Filioque» al Credo niceno-costantinopolitano, una questione teologica che ha diviso le tradizioni della Chiesa orientale e occidentale per quasi mille anni.
La parola «filioque» (ovvero «e il Figlio») per descrivere la processione dello Spirito Santo («qui ex Patre Filioque procedit») è stata aggiunta dalla Chiesa latina al Credo ecumenico dal terzo Concilio di Toledo (589) per contrastare l’arianesimo, ma la Chiesa orientale ha sempre protestato contro questa aggiunta rilevando che non è stata approvata da un Concilio veramente ecumenico in quanto rappresentante solo di alcune Chiese occidentali (molti storici lo chiamano «Sinodo» e non vero «Concilio») e per le implicazioni teologiche.
Nella Dichiarazione comune della Commissione congiunta internazionale sul dialogo teologico tra la FLM e le Chiese ortodosse, entrambe le parti «suggeriscono che la traduzione dell’originale greco (senza il Filioque) venga utilizzata nella speranza che ciò contribuisca alla guarigione di divisioni secolari tra le nostre comunità e ci consenta di confessare insieme la fede dei Concili ecumenici di Nicea (325) e Costantinopoli (381)».
La Commissione ha elaborato la Dichiarazione nella sua 18a sessione plenaria tenutasi a Il Cairo, in Egitto, a maggio di quest’anno. La Commissione ha sottolineato che il Credo è una dichiarazione liturgica e dottrinale fondamentale e ha espresso la speranza di un rinnovato focus sulla teologia trinitaria nella vita delle chiese: «Entrambi affermiamo la piena divinità e personalità dello Spirito Santo, che è stata espressa in modi diversi nelle tradizioni orientali e occidentali».
Questa Dichiarazione comune è il risultato di oltre quarant’anni di dialogo e impegno ecumenico tra la FLM e la controparte ortodossa e viene offerta come segno di riconciliazione per il 1700° anniversario di Nicea che cadrà 2025. Segna anche un passo di speranza verso una maggiore comprensione teologica e unità tra le chiese luterane e ortodosse, rilevando che da diversi anni già in molte Chiese luterane e riformate europee si recitava la traduzione della versione greca originale senza l’aggiunta, in segno di ecumenismo.
Pubblichiamo il testo completo di questa Dichiarazione comune:
«Noi, rappresentanti della Federazione Luterana Mondiale e della Chiesa ortodossa, ci siamo riuniti in uno spirito di amore e comunione cristiana per discutere la questione della processione dello Spirito Santo che divide la Chiesa. Entrambi affermiamo la piena divinità e personalità dello Spirito Santo, che è stata espressa in modi diversi nelle tradizioni orientali e occidentali. Sappiamo che il Filioque è stato inserito nel Credo niceno-costantinopolitano dalla Chiesa latina in risposta all’eresia dell’arianesimo secoli dopo la composizione del Credo niceno-costantinopolitano.
La Chiesa orientale ha sempre protestato contro questa inserzione. Come parte della tradizione latina, i riformatori ereditarono il Credo con il Filioque e non lo considerarono problematico. Valutando questo antico e venerabilissimo testo cristiano ecumenico, suggeriamo che la traduzione dell’originale greco (senza il Filioque) venga utilizzata nella speranza che ciò contribuisca alla guarigione di secolari divisioni tra le nostre comunità e ci consenta di confessare insieme la fede dei Concili ecumenici di Nicea (325) e Costantinopoli (381).
Il Credo niceno-costantinopolitano è una dichiarazione dottrinale utilizzata nella liturgia. Il popolo di Dio prega il Credo niceno-costantinopolitano e in quella preghiera la sua fede è plasmata dal Dio uno e trino. Un rinnovato focus sulla formulazione originale del Credo niceno-costantinopolitano può incoraggiare una rinnovata riflessione teologica sulla Trinità e sul ruolo dello Spirito Santo.
Inoltre, entrambi affermiamo che nella nostra dottrina trinitaria il Padre è la causa (αἴτiος) della generazione del Figlio e della processione dello Spirito. Gli ortodossi comprendono che il Filioque era spesso inteso a sottolineare la relazione tra il Figlio e lo Spirito e i luterani sono consapevoli che nella tradizione ortodossa lo Spirito è talvolta concepito come procedente (ἐκπορευόμενον) attraverso il Figlio. Siamo anche consapevoli che ci sono altri modi per indicare la relazione tra il Figlio e lo Spirito. Ci auguriamo che l’esplorazione della formula “attraverso il Figlio” usata da Massimo il Confessore, Giovanni Damasceno e Tarasio di Costantinopoli e le opinioni pertinenti di Gregorio di Cipro e Gregorio Palamas, possano facilitare il nostro sforzo comune per raggiungere un ulteriore accordo riguardo alla processione dello Spirito Santo.»