Lascia o raddoppia? era un programma televisivo, un concorso a quiz, presentato negli anni cinquanta dal grande Mike Bongiorno, e in ogni puntata arrivava il fatidico momento in cui il presentatore chiedeva al concorrente “Lascia o raddoppia? ” ovvero, vuole rimanere con quello che ha oppure vuole provare a raddoppiare la cifra che ha già vinto? Vi chiederete cosa c’entra con la Fiorentina. Presto detto: la vittoria con il Lecce ha proprio le caratteristiche di un “lascia o raddoppia” perché, se la Fiorentina con il nuovo assetto tattico 3-5-2 (assetto con il quale, Palladino si era messo in mostra con il suo Monza), dovesse portare una certa linearità tattica e soprattutto una continuità di risultati, ecco in quel caso potremmo parlare sicuramente di un “raddoppia” ovvero una Fiorentina di successo. Con il Lecce è come se fosse ripartita, in maniera modesta ma orientata verso obiettivi importanti. Ma se la vittoria con la formazione salentina fosse solo frutto di una improvvisazione, dettata dall’alta tensione che si respirava a Firenze prima di questa partita e soprattutto al Viola Park, allora probabilmente i problemi potrebbero essere molto più gravi di quanto possiamo immaginare. Se invece vogliamo dare una lettura ottimista alla partita di domenica scorsa, si può pensare che Palladino, finalmente, abbia dato il via alla sua vera Fiorentina. In sintesi, la Fiorentina attuale, ha poco o niente di quella passata, e si ispira al suo credo tattico, ovvero il 3 -5-2 che lo ha reso famoso a Monza.

Da cosa deriva questo ottimismo: sicuramente da una prova importante del pacchetto arretrato, salvo l’ultima occasione in extremis arrivata per il Lecce. La Fiorentina in fase difensiva, guidata da un ottimo Pablo Marì (giocatore voluto fortemente da Raffaele Palladino) ha sicuramente dato qualche garanzia in più nella manovra ed inoltre il centrocampo a tre permette proprio alla difesa di avere più filtro, mentre per quanto riguarda la fase offensiva, i due esterni che vanno ad attaccare la profondità (Dodò e Gosens) seguiti al centro dai due attaccanti (Beltran e Zaniolo) permettono alla squadra gigliata di portare in fase d’attacco almeno quattro giocatori. Se poi aggiungiamo che potrebbe esserci l’inserimento di un centrocampista, siamo già a cinque giocatori che vanno ad attaccare la zona difensiva della squadra avversaria, il che rende il tutto molto interessante.

Troppo ottimisti? Chi lo sa? Lo vedremo presto, perché nelle prossime partite la Fiorentina giocherà con avversari di alto livello a cominciare dal Panathinaikos in Conference League, per passare poi alle squadre importanti del campionato italiano: prima il Napoli poi la Juventus e a seguire l’Atalanta e per finire il Milan. Alla fine di questo percorso avremo un’idea chiara e netta di cosa può fare quest’anno la Fiorentina di Raffaele Palladino. Naturalmente noi ci auguriamo che la Viola riesca a fare un percorso importante e che si presenti al termine di questo tour de force con molti punti in classifica e il passaggio del turno ai quarti di Conference League. Un insieme di risultati che porterebbe nell’ambiente fiorentino, ma soprattutto nello spogliatoio, un grande entusiasmo, un po’ come si era creato nel periodo delle otto vittorie consecutive interrotte, purtroppo, dal malore di Eduardo Bove. Quindi non ci resta che aspettare le prossime partite e cercare di capire se effettivamente la Fiorentina di Palladino “lascia o raddoppia”?

Luis Laserpe*

*Luis Laserpe comincia da oggi una collaborazione con “Nuovi Avvenimenti”. Giornalista ed opinionista sportivo, conduce “Viola in campo” su RTV38 e si interessa anche di ciclismo e pallavolo.

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