LONDRA (REGNO UNITO) – Il 30 marzo scorso la televisione pubblica britannica BBC ha trasmesso un’intervista con l’Arcivescovo dimissionario di Canterbury Justin Welby, ormai ex leader della Chiesa d’Inghilterra che, nello scorso novembre, aveva annunciato le proprie dimissioni. Atto che è stato assunto dopo la pubblicazione di un rapporto indipendente che ha sollevato notevoli perplessità circa la gestione, da parte della Chiesa Anglicana, del delicato caso di un laico, Smyth, accusato di più di 130 aggressioni sessuali a ragazzi e bambini nell’arco di oltre 40 anni.
Welby, nella prima intervista concessa dopo l’annuncio delle proprie dimissioni, ha ammesso di «essersi sbagliato», non cogliendo la portata dello scandalo che ha finito per segnare la fine della sua esperienza a capo della Comunione Anglicana. Ha aggiunto che «ogni giorno nuovi casi, che non erano stati trattati adeguatamente in passato, arrivavano sulla mia scrivania. È stato travolgente, stavamo cercando di stabilire delle priorità, ma penso che fosse facile porsi sulla difensiva, pur essendo il nostro un atteggiamento sbagliato». E, rivolta all’intervistatrice della BBC Laura Kuenssberg, ha aggiunto: «come Arcivescovo, non possono esserci scuse».
Questo scandalo ha causato una profonda inquietudine nel Regno Unito, portando la pubblica opinione a interrogarsi su una profonda riforma della Chiesa d’Inghilterra. Nello scorso febbraio la commissione responsabile delle politiche di protezione e salvaguardia dei membri della Chies ha pubblicato i nomi di dieci membri del clero contro i quali «cercherà di avviare procedure disciplinari». Tra di essi fa scalpore il nome dell’Arcivescovo emerito di Canterbury George Carey, uno dei predecessori di Welby e che ha servito come leader anglicano dal 1991 al 2002 e che, secondo la commissione, era a conoscenza delle azioni di Smyth e aveva ricevuto copia del rapporto sull’argomento, rapporto che attualmente l’Arcivescovo emerito «nega di aver visto». Carey, che ha attualmente 89 anni, aveva rinunciato ad essere membro del clero nello scorso dicembre, dopo la pubblicazione di un’altra indagine che lo accusava di non aver trasmesso alle autorità competenti le accuse di un altro caso di violenza sessuali. La commissione ha infine dichiarato che circa altri 30 membri della Chiesa d’Inghilterra non saranno soggetti alla disciplina ecclesiastica per insufficienza di prove.
Dopo le dimissioni di Welby ha assunto temporaneamente la guide della Chiesa Anglicana l’Arcivescovo di York, Stephen Cottrell, 66 anni, secondo dignitario più alto in grado nel Regno. Il Re Carlo III designerà, su suggerimento del Governo del Regno Unito, il successore di Welby dopo un lungo e articolato processo di selezione e non si prevede di conoscerne il nome prima del prossimo autunno.