Nel dopo partita di Napoli – Fiorentina (2-1) lo scoramento di tifosi e stampa è andato in controtendenza con le dichiarazioni di Palladino, Pradè e Pablo Marì (tra i peggiori in campo). Da una parte la delusione per un primo tempo giocato sempre sulla difensiva con De Gea protagonista in negativo sul gol di Lukaku, ma poi determinante a tenere la Fiorentina in partita, con almeno quattro interventi miracolosi. Una ripresa che ha visto sì la squadra viola alzare il baricentro e accorciare le distanze con Gudmundsson (innescato da un colpo di tacco smarcante di Kean) ma senza riuscire poi a raggiungere il pari, nonostante il Napoli sembrasse in palese difficoltà. L’impressione è stata che, in alcuni frangenti, la Fiorentina non riuscisse a sviluppare un gioco offensivo. Anzi, a momenti sembrava che i giocatori provassero a trovare una soluzione personale, ma senza idee precise e senza una manovra corale. Questo almeno è ciò che hanno commentato e discusso nel dopo partita tifosi e giornalisti, salvo poi sentire Palladino, Pradè e Pablo Marì parlare di una partita positiva, di una reazione importante nella ripresa e di segnali incoraggianti per la partita di giovedì con il Panathinaikos.

Punti di vista opposti, ma forse ha ragione il D.G. Alessandro Ferrari che, nel pre-partita ha ribadito come al Viola Park ci sia unità d’intenti. E non abbiamo motivo di dubitare di queste dichiarazioni ma non potendo vivere ogni giorno gli allenamenti della squadra viola è un aspetto che tifosi e giornalisti, per ovvi motivi, non conoscono. Naturalmente tutti, tifosi e giornalisti, si augurano che questa unità d’intenti permetta alla Fiorentina di fare bene nelle prossime partite, perché l’importante è il bene della Fiorentina, quindi fare punti in campionato e andare avanti in Conference League, il resto sono solo parole che il vento porta via.

Luis Laserpe

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