World Radio Day 2025: la storia di RVS, la radio avventista

ROMA (Notizie Avventiste) – Ieri 13 febbraio si è celebrato il World Radio Day, una giornata istituita dall’UNESCO nel 2011 per riconoscere l’importanza della radio come strumento di informazione, dialogo e inclusione. La data scelta cade nel giorno della nascita di Radio Nazioni Unite, avvenuta il 13 febbraio 1946. Da allora il World Radio Day è diventato un’occasione per riflettere su come questo mezzo di comunicazione continui a evolversi, rimanendo accessibile a milioni di persone in tutto il mondo. La radio da 101 anni accompagna le nostre giornate: fin dall’inizio, è stato un elemento centrale nella vita domestica. Le famiglie si riunivano attorno all’apparecchio radiofonico, un vero e proprio elemento d’arredo, per ascoltare notiziari, programmi di intrattenimento e musica. Questo rituale quotidiano ha contribuito a creare un senso di comunità e condivisione, rendendo la radio il primo vero “focolare” tecnologico nelle abitazioni, ancor prima dell’avvento della televisione.

«La radio è il mezzo che più degli altri ha vissuto tantissime evoluzioni, crescendo e trasformandosi di pari passo con la società – dice Daniele Amodeo, direttore di produzione dell’Ente VDS e station manager di Radio RVS – e lo sviluppo tecnologico: da elemento d’arredo a dispositivo personale portatile, da trasmissione in modulazione di frequenza al digitale, passando per lo streaming, tecnologia che l’ha cambiata per sempre, permettendole di abbattere i limiti dell’ascolto localizzato e raggiungere l’intero globo. Oggi la radio è ascoltata quotidianamente da 35.077.000 persone che dalla macchina, da casa, dallo smartphone o dal PC, continuano a renderla un mezzo di comunicazione solito e amato dalla popolazione penisola. Tra queste c’è anche Radio RVS, la radio della Chiesa avventista, che da 46 anni trasmette 24h messaggi di speranza a quanti la ascoltano da diverse parti d’Italia.»

Una storia iniziata quasi in tandem in diverse città, a cavallo tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80, in un periodo di grande fervore e di grande cambiamento per il settore radiofonico. La gente aveva il desiderio di sentire voci alternative. In questo importante momento di cambiamento, anche la Chiesa avventista italiana ha l’occasione di poter offrire una voce differente. L’opportunità arriva attraverso Ron Myers, già tecnico e DJ professionista di radio californiane, che alla metà degli anni ’70 diventa responsabile europeo di Adventist World Radio (AWR). Mayers, in una visita in Italia scopre l’allora recente legge del 14 aprile 1975, n. 103, in merito alle nuove norme in materia di diffusione radiofonica e televisiva che liberalizzavano le frequenze FM in ambito locale. Da questa grande opportunità nascono a Firenze e a Roma le prime due radio avventiste europee, nel 1979 e nel 1980, grazie ai fondi e alle attrezzature che arrivavano dall’America. E poi ancora negli anni successivi, da nord a Sud, Conegliano, Bologna, Forlì, Gaeta, Palermo, Catania, Assoro e Sciacca.

«Quel momento segna l’inizio di una grande esperienza radiofonica comunitaria – continua Amodeo – che ancora oggi, attraverso il lavoro di giornalisti, speaker e tecnici, contribuisce a portare speranza a quanti giornalmente scelgono di ascoltare radio RVS. Da noi è possibile ascoltare contenuti spirituali, sociali, culturali, sulla salute, sull’attualità. C’è spazio per l’associazionismo, la solidarietà e tutti quei temi che accendono la speranza in un mondo che sempre più ne ha bisogno. L’interesse della Chiesa Avventista nei confronti di questo meraviglioso mezzo non è mai venuto meno ed è per questo che da quelle 2 emittenti partire 46 anni fa, oggi radio RVS trasmette in 15 stazioni FM, copre 15 regioni con il DAB (la radio digitale), trasmette via satellite e anche attraverso il web, in tutto il mondo. La nostra programmazione prevede 9 ore di diretta giornaliera, podcast (disponibili sul nostro sito e su tutte le piattaforme di podcasting) e una selezione musicale sempre aggiornata.»

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