ROMA (NEV) – La Chiesa Evangelica in Germania (EKD) e la Conferenza Episcopale Cattolica tedesca si sono espresse in modo critico sul progetto di legge sulla limitazione del flusso delle persone straniere. Nella loro dichiarazione congiunta hanno sottolineato che le misure proposte non contribuiscono a risolvere le sfide della politica migratoria. In particolare le restrizioni al ricongiungimento familiare e i poteri ampliati della polizia federale sollevano questioni legali ed etiche dal punto di vista cristiano. La dichiarazione sostiene una politica migratoria responsabile che rispetta i principi dei diritti umani e consenta l’integrazione sociale. In una dichiarazione di quattro pagine, i dirigenti degli uffici berlinesi della Chiesa protestante e della Conferenza episcopale cattolica affermano che le modifiche legislative proposte non hanno impedito nessuno degli attacchi che sono motivo dell’attuale dibattito. Il riferimento è agli attentati terroristici accaduti in Germania in questi ultimi anni.
La dichiarazione parla della legge che il Parlamento tedesco ha discusso in data odierna, e al contempo della norma, non vincolante, approvata dal Parlamento tedesco mercoledì 29 gennaio che restringe in maniera significativa i criteri per la concessione del diritto di asilo, ottenuta anche grazie ai voti del partito di estrema destra AFD che ha appoggiato la proposta del partito di centrodestra CDU/CSU. Questa convergenza rappresenta una novità assoluta da 80 anni a questa parte nel sistema politico tedesco ed è vista con estrema preoccupazione da molti osservatori, comprese le Chiese. Altre norme in materia sono in discussione in queste settimane per ridisegnare in buona parte il sistema di accoglienza tedesco. Oggi la legge sul diritto di asilo è stata infine bocciata per un pugno di voti, scongiurando l’approvazione per la prima volta di una legge organica approvata con i voti dell’estrema destra neo-nazista. Un argine che dunque ha resistito, per il momento. Il 23 febbraio si vota per il Bundestag e i sondaggi danno stabilmente l’AFD sopra il 20% e i liberali fuori dal Parlamento. Il timore è che questa convergenza tra destra democristiana e neo-nazisti possa andare oltre nella prossima legislatura, destabilizzando un’altra importante democrazia europea.