La nomina dell’ungherese Oliver Varhelyi, favorevole alla lobby delle armi e dei cacciatori, suscita numerose perplessità
Nel contesto della scelta dei nuovi Commissari scelti dalla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, va esaminata in particolare la scelta di Oliver Varhelyi, ungherese, appartenente al gruppo dei Patrioti (di cui fa parte anche la Lega di Salvini) e nominato commissario per la Salute e per il benessere degli animali. Nella Commissione in scadenza di mandato è già Commissario per l’allargamento e la politica di vicinato.
Sarà responsabile della creazione dell’Unione europea della salute e del proseguimento del lavoro per sconfiggere il cancro e per la salute preventiva, ma è già stato pesantemente criticato per le sue politiche non rispondenti alle direttive comunitarie. Ha già dichiarato che non sarà vincolato né influenzato da alcuna dichiarazione o posizione di alcun Primo Ministro di qualsivoglia paese o rappresentante di alcun governo.
Già criticato per la sua visione sulla salute, non si è mai occupato di politiche per il benessere degli animali, la fauna selvatica e le azioni per migliorare la vita animale. Pare invece che si sia occupato delle politiche dei cacciatori, delle loro priorità e dei loro obiettivi. E’ quindi positivo che vi sia una delega al benessere animale nella nuova Commissione Europea ma la sensazione è che sia stata scelta la persona sbagliata, lontanissima dalle sensibilità ecologiste ed animaliste.
Infatti lLe associazioni internazionali animaliste hanno criticato duramente la scelta e ne chiedono la sostituzione con un rappresentante delle politiche verdi, visto che gli stessi Verdi europei sono stati fondamentali per la nomina della von der Leyen.
La Chiesa Protestante Unita, che tiene è particolarmente sensibile alle tematiche del diritto alla salute, della tutela del Creato e del benessere animale, ritiene che le posizioni di Oliver Varhelyi siano in contrasto con una politica europea favorevole a questi temi e aderisce alla richiesta di sostituzione di un commissario che appare non adeguato. Ci auguriamo che il Parlamento europeo modifichi tale decisione in una direzione maggiormente progressista su temi che sono molto importante per l’intera Europa.
Marta Torcini