Luis Figari, fondatore dell’organizzazione “Sodalitium” espulso perché abusatore seriale

Commissariata e messa sotto controllo del Vaticano l’associazione conservatrice cattolica romana

ROMA (ADISTA) – È stato espulso da “Sodalitium” (Sodalitium christianae vitae, Scv) Luis Fernando Figari, fondatore negli anni 70 della stessa associazione. Il provvedimento è stato adottato con una nota del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le società di vita apostolica del Vaticano datata lo scorso 9 agosto e resa nota dalla Conferenza episcopale peruviana il 14 agosto, in adempimento della volontà di del Vescovo di Roma Francesco.
La decisione è stata assunta, si legge nel comunicato della Chiesa cattolica romana in Perùa, «in base ai risultati ottenuti e alle certezze acquisite» durante l’investigazione condotta nel luglio del 2023, per iniziativa del pontefice, dall’arcivescovo maltese Charles Scicluna, segretario aggiunto del Dicastero per la Dottrina della Fede, e dal sacerdote spagnolo Jordi Bertomeu, funzionario dello stesso Dicastero. Sodalitium, ricorda Vatican News, «si è molto diffusa in America Latina attraverso comunità, chiamate “sodálites”, composte da laici e sacerdoti consacrati che vivono insieme con voti perpetui di celibato e obbedienza» e «ha rappresentato una delle realtà più attive nella evangelizzazione in Sudamerica».
Sodalitium è una associazione molto conservatrice e critica verso il Concilio Vaticano II ed è stata commissariata nel 2018 dal Vaticano a seguito dei prodomi dello scandalo.
Le prime accuse di abusi contro Figari sono emerse nei primi anni 2000 a seguito delle denunce di ex membri e di indagini svolte dai media. Il caso è poi esploso nel 2015 con la pubblicazione del libro di Pedro Salinas e Paola Ugaz Mitad monjes, mitad soldados (“Metà monaci, metà soldati”), in cui sono raccolte le testimonianze di una trentina di vittime di stupri e di soprusi fisici e psicologici perpetrati dai “leader spirituali” della società di vita apostolica che conducevano una doppia vita (non solo Figari: fra gli altri, l’allora numero due di Scv, l’ex vicario generale German Doig). I due giornalisti sono stati poi bersagli di numerose denunce nonché di minacce di morte.
Il sito vaticano di informazione ricostruisce il percorso della vicenda: «Nel 2018 la Procura peruviana aveva richiesto la custodia cautelare di diversi membri ed ex membri dell’organizzazione, tra cui Figari. E lo stesso Sodalitium aveva istituito un gruppo investigativo che, tramite un rapporto, ha identificato i colpevoli di tali crimini – quindi allontanati dal movimento – commessi tra il 1975 e il 2002 a danno di circa 36 persone, di cui 19 minorenni. A Figari, lo stesso anno, con un provvedimento papale è stato impedito di far ritorno nel suo Paese “se non per ragioni molto serie e sempre con il permesso scritto” del commissario nominato dopo la crisi, il vescovo colombiano Noel Antonio Londoño Buitrago, presule di Jericó (Antioquía), che si è affiancato al cardinale statunitense Joseph William Tobin, dal 2016 delegato papale per guidare il governo di questa realtà ecclesiale e poi rimasto come referente, in particolare per le questioni economiche».
«Il veto ad un ritorno in Perù – continua Vatican News – era motivato dal timore che Figari potesse “causare altri danni contro le persone, nascondere e distruggere le prove contro di lui o ostacolare il corso della giustizia ecclesiastica e civile. Lo spiegava una lettera a firma del cardinale Joao Braz de Aviz, prefetto della Vita Consacrata, pubblicata nel giugno 2018 in risposta ad accuse di media locali che affermavano che il Vaticano avrebbe in qualche modo protetto Figari». Non risulta chiaro quale sanzioni ecclesiastiche siano state irrogate alla persona dell’ex fondatore.

R.N.

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