Palestinians look for survivors following an Israeli airstrike in Khan Younis, southern Gaza Strip, Sunday, Nov. 12, 2023. ( AP Photo/Fatima Shbair)

Numerose difficoltà sono state frapposte dal governo israeliano

GINEVRA ‑ Dopo dieci mesi di guerra, superando le enormi difficoltà logistiche e di coordinamento che le operazioni militare israeliane comportano, la Federazione Mondiale Luterana (FML – LWF) è riuscita ad inviare la prima spedizione di medicinali e forniture mediche all’ospedale Ahli Arab Hospital di Gaza City.
La struttura sanitaria è gestita dalla Diocesi della Chiesa Episcopale di Gerusalemme e lo scorso 10 agosto ha ricevuto farmaci, cure necessarie per i pazienti oncologici e forniture ospedaliere di base. La FLM collabora con l’ospedale della Comunione anglicana fin dai primi mesi del 2020 e, nonostante la lunga attesa e la fuga di numerosi palestinesi, l’ospedale ha continuato a funzionare – anche se a organico ridotto – fornendo cure salvavita a chi ne aveva necessità e nonostante l’operatività e la capacità di intervento siano ridotte a causa delle operazioni belliche in corso.
Il personale dell’ospedale di Gaza hanno espresso gratitudine alle Chiese luterane e ai loro partner, oltre che per gli instancabili sforzi dei colleghi dell’Augusta Victoria Hospital (AVH) di Gerusalemme Est e della rappresentanza luterana in Giordania.
I volontari della FLM hanno descritto le numerose difficoltà avute, non solo quelle logistiche ma anche di tipo burocratico: una volta che erano stati procurati gli articoli sanitari era necessario stilare l’elenco dei beni affinché le autorità israeliane lo potessero esaminare e approvare. Numerose tipologie di forniture sono proibite dal governo israeliano e non possono essere portate a Gaza e anche la presenza di uno soltanto tra i beni interdetti dalle autorità avrebbe comportato l’annullamento dell’intera spedizione evidenziando un costante sospetto del governo israeliano verso gli aiuti ai palestinesi, anche quelli inviati da organizzazioni occidentali e fuori da ogni sospetto di fiancheggiamento dell’organizzazione terroristica Hamas. Il Jordanian King Hussein Cancer Center ha contribuito generosamente all’approvvigionamento dei farmaci antitumorali. E l’intero corridoio giordano per la consegna degli aiuti è coordinato con la Jordanian Hashemite Charitable Organization (JHCO).
La consegna – di cui tutte le Chiese luterane e non solo gioiscono – è tuttavia andata in porto dopo molteplici tentativi di inviare farmaci salvavita ai pazienti oncologici presenti all’interno della Striscia di Gaza. E’ stato necessario chiedere ai luterani presenti in Giordania di dare una mano poiché il coordinamento in loco della FLM a Gerusalemme con l’Ospedale Augusta Victoria (AVH) è stato reso estremamente difficile a causa delle restrizioni di confine. Il trasporto, infatti, è stato organizzato e realizzato in stretta collaborazione tra la Chiesa Luterana in Giordania e l’Augusta Victoria Hospital e con il supporto dell’Australian Lutheran World Service, della Mariam Foundation, di Direct Relief e della Bank of Jordan.

Vi è la speranza che l’ospedale continui ad operare e che siano possibili altri invii, visto che le Forze armate israeliane hanno bombardato e resi inservibili i tre quarti dei nosocomi nella Striscia.

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