Un evento pubblico a margine del Sinodo valdese
TORRE PELLICE (TO) – Ieri sera si è tenuta la serata pubblica del Sinodo valdese dedicata al tema dell’autonomia differenziata con Rosy Bindi, Andrea Giorgis e Alessandra Trotta.
Il tema era già stato individuato dal Sinodo valdese 2023 come elemento cruciale per il futuro del Paese. Gli interventi della serata pubblica hanno fornito elementi chiarificatori, anche tecnici, sulle possibili ricadute che la legge produrrà nella vita delle persone nel nostro esteso territorio, segnato da differenze e disparità. «Non potevamo immaginare, quando si è deciso di parlare di autonomia differenziata che l’avremmo fatto a legge approvata, con la recente numero 86 del 22 giugno 2024», ha esordito il conduttore della serata e direttore della rivista Confronti, Claudio Paravati.
Ad animare la serata pubblica nel tempio valdese di Torre Pellice (To) ci sono stati Andrea Giorgis, senatore e professore ordinario di Diritto costituzionale; Alessandra Trotta, diacona e moderatora della Tavola valdese e, in collegamento video l’ex parlamentare e ministro Rosy Bindi, presidente onorario dell’associazione Salute Diritto Fondamentale.
Andrea Giorgis ha illustrato le pesanti ricadute costituzionali dell’applicazione della legge approvata in particolar modo in settori che costituiscono diritti fondamentali di tutti i cittadini come la salute, l’istruzione, l’energia, la tutela e la sicurezza del lavoro che saranno disomogenee tra le varie Regioni producendo profonde disuguaglianze tra parti diverse della nazione.
Rosy Bindi ha parlato anche della Riforma del Titolo V del 2001 approvato a maggioranza dal centrosinistra nel 2001: «Se oggi ci troviamo a dover discutere è perché con la riforma del titolo V nel 2001 sono nati i problemi – ha detto l’ex ministro –. Se potessi tornare indietro confesso che probabilmente non esprimerei il voto di allora. L’Italia è una e indivisibile, la nostra visione di autonomia era ed è una visione solidale e cooperativa, non certo competitiva e tesa a favorire l’unità del paese e non la divisione. Ispirarsi al principio dell’autonomia vuol dire riconoscere a fondo le differenze tra i vari territori affinché possano essere valorizzate per concorrere a una unità sostanziale. Non è vero questa legge come si dice mortificherebbe Sud e avvantaggerebbe il Nord Italia, sarebbe negativa per tutti. Pensiamo alle esigenze degli operatori economici che avranno a che fare con 20 sistemi per il commercio e la circolazione, e per il diritto di impresa. Con questa legge – ha concluso Bindi – di fatto si moltiplicano le burocrazie, la spesa pubblica»
La moderatora della Tavola Valdese Alessandra Trotta ha invitato i presenti a una riflessione generale, perché oggi ci troviamo ad affrontare una legge che dà attuazione ad una modifica della Costituzione approvata nel 2001. Una Costituzione straordinaria, frutto di diverse culture politiche, di visioni della società che hanno saputo realizzare sintesi e compromessi nobili, dopo la tragedia della guerra. Trotta ha ricordato quanto la democrazia sia un sistema esigente che richiede cittadini che abbiano voglia di fare la fatica di capire le cose sulla quali saranno chiamati a scegliere.
Clicca qui per vedere il video della serata